Essere un controllore del traffico aereo (ATCO) non è un lavoro qualsiasi. La responsabilità di gestire centinaia di voli, garantendo la sicurezza di migliaia di vite ogni giorno, richiede una prontezza mentale eccezionale e la capacità di rimanere calmi anche sotto pressione. Lo stress e la fatica sono compagni costanti per molti di noi, ma saperli gestire è fondamentale per svolgere il nostro lavoro in modo sicuro ed efficace. In questo articolo, parleremo del legame tra stress, fatica e il lavoro di ATCO, e vedremo alcune tecniche pratiche per mantenere il giusto equilibrio, oltre a riconoscere quando è il momento di chiedere aiuto a professionisti.
Lo stress nella torre di controllo: una costante
Lo stress, per definizione, è la risposta del nostro corpo a qualsiasi situazione percepita come una sfida o una minaccia. Per un controllore del traffico aereo, gli stressor possono essere molti: il traffico aereo intenso, condizioni meteorologiche imprevedibili, guasti tecnici, oppure situazioni di emergenza che richiedono decisioni rapide e precise.
Ma un certo livello di stress non è sempre negativo. Lo stress acuto – quello che ci attiva per gestire una situazione impegnativa a breve termine – può migliorare le nostre prestazioni cognitive e fisiche. È quella “scarica” che ci fa rimanere all’erta e ci permette di reagire velocemente. Tuttavia, lo stress cronico, ovvero lo stress continuo che non trova sfogo, può compromettere gravemente le nostre capacità di concentrazione e giudizio. Ed è qui che la gestione diventa cruciale.
La fatica: un nemico silenzioso
La fatica è un altro nemico per chi lavora in torre di controllo. A differenza dello stress, che è una risposta immediata a situazioni di pressione, la fatica è più subdola e può manifestarsi in vari modi: fatica fisica (dovuta a lunghe ore di lavoro o turni irregolari) e fatica mentale (derivante dalla concentrazione prolungata). La mancanza di riposo adeguato può ridurre la prontezza mentale e la capacità di fare scelte critiche in tempi brevi. Inoltre, la fatica si accumula nel tempo e può amplificare gli effetti dello stress.
Come gestire stress e fatica: tecniche pratiche
1. Gestione del tempo e delle pause regolari
In una professione come la nostra, dove la concentrazione è fondamentale, le pause programmate non sono un lusso, ma una necessità. La regolamentazione dell’aviazione in molti paesi stabilisce pause obbligatorie per gli ATCO, ma è importante che queste siano davvero sfruttate per staccare mentalmente. Durante le pause, cerca di fare attività che distolgano completamente la mente dal lavoro: una passeggiata breve, stretching o, se possibile, meditazione.
2. Tecniche di respirazione
Quando lo stress aumenta, la respirazione diventa spesso superficiale e rapida. Una delle tecniche più efficaci per abbassare i livelli di stress in tempo reale è la respirazione profonda. Una pratica semplice come il metodo 4-7-8 (inspira per 4 secondi, trattieni il respiro per 7, ed espira lentamente per 8) può calmare il sistema nervoso e riportare la mente in uno stato di controllo.
3. Mindfulness e meditazione
La mindfulness, ossia la consapevolezza del momento presente, è uno strumento potente per mantenere la calma anche nei momenti più intensi. Basta qualche minuto al giorno per fare la differenza. Se sei alle prime armi, ci sono molte app che guidano esercizi di mindfulness o meditazione che possono essere facilmente integrate nelle pause lavorative.
4. Attività fisica
Il nostro corpo è progettato per muoversi, e l’esercizio fisico regolare è un modo naturale per ridurre lo stress e migliorare il sonno, che è essenziale per combattere la fatica. Anche brevi sessioni di movimento durante la giornata lavorativa possono fare una grande differenza.
5. Alimentazione e idratazione
Può sembrare banale, ma ciò che mangiamo e beviamo influisce direttamente sui nostri livelli di energia e capacità di concentrazione. Evita eccessi di zuccheri e caffeina, che possono dare una rapida scarica di energia seguita da cali improvvisi, e preferisci pasti leggeri e ricchi di proteine, fibre e grassi buoni. Mantieniti idratato durante tutta la giornata.
6. Sviluppo di una routine del sonno
Il lavoro a turni spesso scombina il nostro ritmo circadiano, causando insonnia o sonno disturbato. Creare una routine pre-sonno, che includa l’evitare schermi luminosi e l’assunzione di stimolanti nelle ore precedenti al riposo, può aiutare a migliorare la qualità del sonno e ridurre la fatica.
Quando chiedere aiuto a un professionista
Nonostante l’uso di queste tecniche, ci sono momenti in cui lo stress o la fatica possono diventare ingestibili. Come controllori del traffico aereo, potremmo essere restii a chiedere aiuto, spesso per timore di essere percepiti come “deboli” o incapaci di gestire la pressione. Tuttavia, riconoscere quando abbiamo bisogno di supporto è un atto di grande responsabilità, sia verso noi stessi che verso i colleghi e i piloti che dipendono da noi.
Se noti che:
• I livelli di stress o fatica persistono anche dopo il riposo;
• Hai difficoltà a concentrarti durante il lavoro o a mantenere il livello di performance richiesto;
• Sperimenti sintomi fisici persistenti come mal di testa, tensioni muscolari, insonnia o disturbi digestivi;
• Hai pensieri negativi costanti o un crescente senso di ansia o depressione…
… è il momento di rivolgerti a un professionista. Un counselor o uno psicologo specializzato può aiutarti a identificare le cause profonde dello stress e a sviluppare strategie più efficaci per gestirlo. Inoltre, molte aziende e organizzazioni aeronautiche offrono programmi di supporto per i dipendenti, dove puoi accedere a consulenze anonime e professionali.
Conclusione
Essere un controllore del traffico aereo è una delle professioni più stressanti al mondo, ma non dobbiamo lasciare che lo stress o la fatica prendano il sopravvento. Imparare a gestire queste sfide con tecniche pratiche, riconoscere i segnali di allarme e sapere quando è il momento di chiedere aiuto, non solo migliorerà la nostra performance lavorativa, ma anche la nostra qualità di vita. La sicurezza e la serenità nel lavoro dipendono dal nostro equilibrio psicofisico.